Caino
Un uomo di successo, Max, manager immerso nel suo mondo preconfezionato: il nostro mondo.
Intorno a lui una moglie altrettanto integrata, un figlio piccolo che già annuncia con il suo comportamento di voler seguire i passi dei genitori, e una domestica, Milagro. È una giovane che proviene dal Sudamerica, semianalfabeta, disarmata di fronte a una realtà che non solo le è estranea ma che lei pare voler mantenere tale: quasi provasse paura o vergogna degli strani e indefinibili fenomeni che si verificano in sua presenza e che forse alludono a una sfera misterica e sacrale che sembra andare in tutt’altra direzione rispetto all’ansia di possesso che occupa le menti di tutti gli altri. Milagro è come un piccolo ago nel pagliaio del capitalismo, povera e senza desideri, priva di quell’insoddisfazione che è compito di Max indurre o dare per scontata negli esseri umani. Somiglia nella sua innocenza ad Abele, così come in Max, che non comprende e che è attratto da lei che non conosce e non può conoscere veramente, si potrebbe ravvisare l’effigie di Caino.
Cosa è destinato ad accadere quando l’irruzione del sacro sconvolge la falsità del mondo borghese? La storia che Paola Capriolo narra con la consueta maestria in questo suo nuovo romanzo, rappresenta una delle risposte. E ci fa balenare davanti, per un attimo, il cuore delle cose, o perlomeno il suo terreno riflesso.
Data di pubblicazione: 15.03.2012
Editore: Bompiano
Numero di pagine: 166
Paese: Italia
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